70 film in cartellone, provenienti da 26 nazioni: si presenta così, al compimento dei suoi primi quarant’anni “Lovers”, il Festival di cinema cittadino con tematiche Lgbt+, che celebrerà questa ricorrenza speciale dal 10 al 17 aprile, arricchendosi di due giorni rispetto alla durata consueta.

Vladimir Luxuria, da sei anni frizzante direttrice della manifestazione, ha sottolineato in conferenza stampa come il claim “To Emerge” indichi il ruolo di spicco che sta assumendo sempre più Torino in quanto “città dei diritti, anche del diritto di parola”. Il più antico festival a tematica omosessuale d’Europa – uno dei tanti primati torinesi – e il terzo nel mondo, ha contribuito a far crescere la consapevolezza sui temi dell’inclusione, e a rendere la nostra città sempre più aperta e contemporanea. In più, a riconoscimento di una storia di conquiste civili raggiunte nel tempo in virtù di coraggiose lotte e mobilitazioni, Torino ospiterà nel 2027 l’Europride, la manifestazione internazionale dell’orgoglio Arcobaleno.
Fin da quando si chiamava “Da Sodoma a Hollywood”, fondata dagli attivisti Ottavio Mai e Giovanni Minerba, la rassegna punta a promuovere la visibilità, a stimolare il dibattito sull’uguaglianza, la pari dignità e libertà di espressione della popolazione Lgbtq+, attraverso la qualità riconosciuta della proposta cinematografica.
Come tradizione, saranno tre le sezioni competitive principali: All The Lovers, concorso internazionale lungometraggi, Real Lovers, concorso internazionale documentari e Future Lovers, concorso internazionale cortometraggi. Il doveroso focus su film realizzati in Paesi in cui la condizione omosessuale è oggetto di discriminazioni, persecuzioni e leggi repressive verrà onorato dal premio Riflessi nel buio.

L’ ’immagine guida del festival creata dall’ artista partenopeo Andrea Maresca, presenta due sirene maschio che emergono da un mare di celluloide tenendo tra le braccia una sirenetta: evidente richiamo al tema dell’omogenitorialità, che avrà il momento clou nella presentazione del filmato Prima di tutto, la storia di una coppia gay che ha avuto due figli grazie a una donatrice americana. Il documentario vede alla regia uno dei padri e sarà accompagnato al festival dalla donna, Cynthia Kruk, terapeuta, che porterà la sua testimonianza di madre per altri, in un contesto di gravidanza solidale e altruistica.
La realtà irrompe sullo schermo, presenta il percorso irto di ostacoli di molte scelte genitoriali omo ed eterosessuali e la collettività non può non interrogarsi sulle questioni etiche, giuridiche e sociali legate alla maternità surrogata: ad esempio come si concilia il diritto degli adulti a diventare genitori con i diritti del bambino, che può vedere reciso o limitato il legame biologico con la madre naturale?
E ancora: che nuovi scenari delinea la sentenza della Consulta n. 33/2025, aprendo alle persone singole la possibilità di adottare un minore straniero residente all’estero?
Le sale del cinema Massimo sono pronte ad accogliere spettatori con cuore e mente aperti al dialogo, insieme al parterre di ospiti di caratura nazionale e internazionale, tra i quali il regista Gabriele Salvatores, l’attrice e produttrice Rita Rusic, Andrea Occhipinti, fondatore della società di produzione e distribuzione Lucky Red, il regista Gregg Araki e l’attrice Karla Sofía Gascón, protagonista del film Emilia Pérez.
Anna Scotton