Sabato 18 gennaio alle ore 22.30 alle Officine Bohemien, è di scena l’Amrit Quartet, con Paola Abbate(voce), Emanuele Francesconi (piano), Marco Piccirillo (contrabbasso) e Paolo Musarò (batteria). In repertorio american song presentate con arrangiamenti originali: But not for me, It might as well be spring, Desafinado, Imagination, Route 66, solo per citarne alcune.
L’Amrit Quartet nasce nel 2006 caratterizzandosi per la libertà da schemi e strutture modulando un sound fresco ed originale. In oltre sette anni di attività il gruppo si è esibito al Moncalieri Jazz Festival, al Festival Jazz di Serravalle Scrivia e nei più noti locali della scena musicale torinese.
Paola Abbate si è formata alla Scuola di Canto e Tecnica Vocale MDV, a Torino con Claudio Fabro, e ha seguito i corsi di Giovanna Gattuso, Palmino Pia, Livio Brescia, Maria Pia Di Vito, Shawn Monteiro, Jay Clayton. È stata voce femminile solista della Jam Studio Orchestra e ha partecipato a numerosi festival ed eventi, alla Reggia di Venaria, aiGranai della Giudecca di Venezia alla 62ª Mostra Internazionale Cinematografica per l’anteprima del film di George Clooney Good Night, Good Luck, ad Abano Terme,Riva del Garda, e alla Maison Musique di Rivoli per la presentazione del cd della Jam Studio Orchestra It’s time to swing, sotto la direzione di Gianfranco Marchesi e Gianni Grossi, guest star Fabrizio Bosso.
Emanuele Francesconi è pianista, compositore e arrangiatore. Inizia lo studio del pianoforte a 12 anni presso il Centro Didattico Musicale CDMI di Moncalieri proseguendo poi gli studi classici al Conservatorio di Torino, parallelamente a quelli di piano jazz a livello privato. Nel 2001 collabora come pianista della Jam Studio Orchestra, con la quale incide nel 2003. Nel 2004 pubblica a suo nome il cd jazz-pop Suite di colori di cui scrive testi, musica e arrangiamenti. Nel 2005 registra con Giulio Pedrana il cd Orjazzper la Leubage. Nel 2008 musica il copione Autobhan e vince il concorso di produzioni teatrali edito dal Teatro Stabile di Torino Rigenerazione.
Marco Piccirillo ha completato la sua formazione musicale tra il Centro Jazz di Torino e il C.P.M. di Milano. Negli anni ha avuto l’opportunità di studiare con Dino Contenti, Paolino Dalla Porta, Furio Di Castri, Attilio Zanchi e Federico Marchesano. L’attività di jazzista lo ha portato a suonare con Famadou Don Moye, Enrico Pieranunzi, Gabriele Mirabassi, Eric Legnini, Roberto Taufic e moltissimi musicisti della scena torinese. Con Gianni Denitto (sax), Fabio Giachino (piano) e Paolo Musarò (batteria) ha fondato i Jazz Accident e collabora stabilmente con Espresso Atlantico. Si è esibito in prestigiosi festival, teatri e sale concerto in Italia e all’estero: Casinò di Montecarlo, Palace Hotel a St. Moritz, il Jazz Club Norimberga, e il Blue Note di Milano.
Paolo Musarò ha studiato batteria con Federico Ariano al Laboratorio Musicale di Collegno si è successivamente perfezionato al Centro Jazz di Torino. Ha approfondito Ritmica Jazz con Furio Di Castri e Fabrizio Sferra ai seminari internazionali di Siena. Ha partecipato al Due Laghi Jazz Festival di Avigliana, Le voci del jazz di Superga, Estate a Palazzo in concomitanza con il Torino Jazz Festival, e al Balan Art di Bajaluca (Jugoslavia). Ha suonato, tra gli altri, con Paolo Porta, Claudio Fabro, Diego Borotti e la Freestyle Orchestra, Danilo Pala, Dino Pellissero, e collaborato con The Free Sound Quartet, Simone Costrino Quartet, Orchestra Filarmonica Jazz di Pianezza, Cuori in Barrique, Machine Trio. È uno dei componenti dei Jazz Accident, quartetto jazz piemontese.
Ingresso libero, possibilità di cenare (prenotazioni allo 011.7640368).