“Dunque, non c’è Teatro Stabile senza le persone che lo fanno, non c’è Cabaret Voltaire senza le persone che lo hanno fatto. Stabile e Voltaire s’incontrano in un nome e cognome che si scrive così: Edoardo Fadini, intellettuale visionario che, dallo spirito del tempo – gli ultimi quarant’anni del secolo scorso – ha prodotto idee e le ha fatte carne. Questo è il teatro, prima di tutto: carne. E poi, progetto. Condivisione. Compagnia. Famiglia. Vita. Era questa l’idea che aveva Edoardo, classe 1928, comunista libertario, provocatore e sperimentatore, un vero hidalgo, un generoso dall’intelligenza brillante e una simpatica canaglia, padre del Cabaret Voltaire, levatrice di gran parte del teatro di ricerca che allora circolava per l’Italia. Uno il cui pensiero era musica e filosofia, e si faceva azione. E la sua azione era sempre teatrale”.
Con queste parole Gian Luca Favetto ricorda Edoardo Fadini, ma è di Mario Martone l’idea di realizzare una serata al Teatro Gobetti tutta dedicata ad onorarne la memoria.
Il giorno dedicato sarà lunedì 1 dicembre. Alle ore 18.00 inaugurerà la mostra Edoardo Fadini, Il Teatro e Oltre, a cura di Daniela Trunfio, Susanna Fadini, Arianna e Ruben Zambon. Si potranno ri-vedere fotografie, locandine, manifesti, documenti e interviste in un allestimento visitabile fino al 16 dicembre, in occasione delle recite programmate al Teatro Gobetti, con apertura un’ora prima dello spettacolo.
Sempre lunedì ma alle ore 21 inizierà FRAMMENTI DI UN’AVANGUARDIA A UN ANNO DALLA SCOMPARSA DI EDOARDO FADINI a cura di Mario Martone e di Susanna Fadini, Sergio Ariotti, Armando Petrini, Pietro Crivellaro.
Alessandra Comazzi e Gian Luca Favetto intervisteranno : Mario Martone, Ruggero Bianchi, Gigi Livio, Roberto Alonge, Alfredo Tradardi, Diego Novelli, Valeriano Gialli, Gabriele Vacis, Valter Malosti, Renzo Sicco, Guido Boursier, Osvaldo Guerrieri, Claudia Allasia, Sergio Toffetti. Un intermezzo musicale di Arianna e Ruben Zambon, Federico e Francesca Odling aiuterà a riavvolgere i ricordi.
L’avventura di organizzatore teatrale di Fadini cominciò proprio al Gobetti nel fatidico 1968 con la “direzione collegiale” del Teatro Stabile. Furono Nuccio Messina, Gian Renzo Morteo e Giuseppe Bartolucci che lo incaricarono, quando era un giovane giornalista all’Unità di Torino, di sostenere gli esordi nel teatro di Pier Paolo Pasolini e di Carlo Quartucci che portò sul palco di via Rossini le strane novità dell’arte povera di Jannis Kounellis. E, in seguito, lo inviarono nelle scuole e nei quartieri di Mirafiori e delle Vallette dove nacquero numerose iniziative di animazione teatrale e di drammatizzazione divenute storiche.
A partire da spezzoni di notiziari tratti dall’archivio Rai e da sequenze video di spettacoli storici del Living Theater e di Carmelo Bene, di Leo De Berardinis e Carlo Cecchi, di Quartucci e dello stesso Martone, prenderanno la parola teatranti, artisti e testimoni per individuare il filo rosso dell’innovazione sulla scena a Torino che collega l’avventurosa storia del Cabaret Voltaire all’attualità degli spettacoli del Festival delle Colline.