Un pianoforte in cui entrare come in una stanza, il peso del suono che avvolge, sono solo alcuni piccoli, utili indizi per ascoltare l’album The 12th Room composto da un primo disco di 12 brani e un secondo con la sonata 3 che non si interrompe mai (pur essendo divisa in tre movimenti) della durata di 45 minuti circa.
Prolifico, innovativo e raffinato, Ezio Bosso è da anni considerato uno dei compositori e musicisti più influenti della sua generazione. Vincitore di riconoscimenti come l’Italian Music Award – unico compositore classico italiano -, il Green Room Award in Australia o il Syracuse NY Award in America, la sua musica viene richiesta nella danza dai più importanti coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela, nel teatro da registi come James Thierrèe mentre nel cinema collabora con molti registi: a sua firma le colonne sonore di Io non ho paura, Quo Vadis Baby?, Il bambino invisibile di Gabriele Salvatores.
A Torino l’8 dicembre 2015 alle ore 21 il Conservatorio Giuseppe Verdi del capoluogo piemontese ospiterà una serata speciale, per omaggiare un grande artista, che con il suo talento ha contribuito e contribuisce a promuovere il patrimonio culturale torinese in tutto il mondo. La serata, inserita nel programma di “A Torino un Natale con i Fiocchi 2015”, è a ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili. L’evento è realizzato grazie alla collaborazione di Fab, Egea Music, Kiwi&Kiwi.
Sabato 16 gennaio 2016 a Casale Monferrato nella magnifica cornice del Teatro Municipale e il 27 febbraio alla Lavanderia a Vapore di Collegno, due appuntamenti imperdibili con The 12th Room, che ripropone la scaletta dell’ultimo concerto di piano solo che ha visto la scorsa estate una straordinaria partecipazione del pubblico. Si tratta del primo disco fisico di piano solo in assoluto del Maestro e anche del suo primo che viene pubblicato fisicamente in tutta la sua produzione da concerto. Alla Lavanderia a Vapore di Collegno – il nuovo centro regionale per la danza – il concerto del Maestro Bosso sarà accompagnato da coreografie danzate, create appositamente sulle note del pianista.
“C’è una teoria antica che dice che la vita sia composta da dodici stanze. Sono le dodici in cui lasceremo qualcosa di noi, che ci ricorderanno – dichiara Ezio Bosso. Dodici sono le stanze che ricorderemo quando passeremo l’ultima. Nessuno può ricordare la prima stanza perché quando nasciamo non vediamo, ma pare che questo accada nell’ultima che raggiungeremo. E quindi si può tornare alla prima. E ricominciare.”
I brani, dalla forte carica empatica e poetica, animati dal forte virtuosismo rappresentano un percorso meta-narrativo. Sono storie di stanze, che rivelano anche da dove egli proviene, dove si trovano le radici della musica che scrive. Rivelano i due musicisti che convivono in lui: il compositore e l’interprete.
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