Raccontare la tecnologia attraverso le persone e raccontare le persone attraverso la tecnologia: sarà questo l’obiettivo del Festival della Tecnologia, che proporrà dal 7 al 10 novembre 2019 un programma che utilizzerà strumenti diversi per offrire al grande pubblico di ogni età laboratori didattici e workshop, allestimenti interattivi e incontri con scienziati, artisti, sociologi, scrittori di fama internazionale.
Curato da Luca De Biase e Juan Carlos De Martin, il Festival apre il 7 alle ore 18 con la lezione inaugurale e la Cerimonia di conferimento della Laurea ad honorem in Ingegneria Gestionale al Prof. Joseph Stiglitz. Stiglitz è stato insignito del Premio Nobel per l’economia nel 2011.
Non poteva scegliere una celebrazione più adatta al suo status il Politecnico di Torino per i suoi 160° anni dalla fondazione. Organizzare un Festival dedicato a tecnologia e società. Una grande occasione, unica nel suo genere, di incontro tra università, cittadini, imprese, pubblica amministrazione e terzo settore per informarsi e riflettere sulle grandi sfide di una società sempre più tecnologica.
Dall’invenzione del fuoco al digitale, la tecnologia continua a rivoluzionare le società umane, il Politecnico di Torino organizza il Festival della Tecnologia con l’obiettivo di proporre una riflessione ampia sul rapporto tra tecnologia e società, avvicinare i cittadini al metodo scientifico e rafforzare il dialogo tra università e società civile.
Festival della Tecnologia 7-10 novembre 2019
Il Festival si inserisce nel panorama nazionale e internazionale come uno dei primissimi momenti di
questa portata specificamente dedicati a una riflessione sulla tecnologia, sul ruolo che ha avuto nella
nostra storia e che avrà nell’affrontare le sfide future (dalle modifiche del clima alla rivoluzione
digitale, dalla genetica alle energie rinnovabili, ecc.), promuovendo un dibattito partecipato e
accessibile a tutti che si occupa di temi vicini alla vita delle persone e che utilizza anche linguaggi
inediti per il mondo della tecnologia, come l’arte, il teatro, la letteratura e la musica.
Inoltre, il Politecnico propone un Festival che è espressione non solo dell’Ateneo ma anche di una rete ampia e diffusa di partner che coinvolge centri di ricerca nazionali e internazionali, istituzioni pubbliche e imprese private, esperti, personalità e testimoni.
I contributi di questa rete costruiranno un programma molto ricco di iniziative che a partire dalle sedi del Politecnico si estenderanno alla città quasi a realizzare un “Festival diffuso” su un territorio, come quello torinese e piemontese, che da secoli è fortemente connotato dalla tecnologia e dall’innovazione.
Un territorio che ha fatto della cultura e dell’integrazione tra linguaggi differenti la sua seconda vocazione, e nel quale il Politecnico si fa promotore di un dialogo con la città e l’intera società, anche uscendo fisicamente dagli spazi dedicati all’accademia.
Nasce con questa vocazione la stretta collaborazione tra il Politecnico e le realtà culturali del territorio per il Festival della Tecnologia, prima tra tutte il Circolo dei Lettori, che nei quattro giorni dell’evento ospiterà incontri e dibattiti.
“Il Politecnico intende massimizzare il suo impatto sulla società ancor più di quanto non abbia fatto
in passato e uno dei modi per farlo – a fianco di didattica, ricerca e trasferimento tecnologico – è
proprio promuovere occasioni di confronto e di approfondimento su temi di grandi rilevanza, aperti
a tutti i cittadini. Il Festival della Tecnologia è il contributo che il Politecnico vuole dare alla sua
Torino, al Piemonte e al Paese in occasione del nostro 160° compleanno, un tassello della strategia
complessiva di condivisione della conoscenza e di ruolo civile dell’Ateneo”, spiega il Rettore del
Politecnico di Torino Guido Saracco.
Aggiunge il Delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione Juan Carlos De Martin: “Le radici
tecnologiche di Torino e del Piemonte, che risalgono indietro nei secoli, rappresentano non solo la
leva fondamentale per assicurare la prosperità economica presente e futura del nostro territorio, ma
anche una risorsa importante per articolare una riflessione approfondita e fortemente
interdisciplinare su quella che è l’aspetto decisivo del nostro periodo storico, appunto, la tecnologia.
Ci sembra importante affiancare alle fabbriche, delle macchine e degli algoritmi – che è cruciale
continuare a padroneggiare e promuovere – anche approfondimenti che ci diano gli strumenti per
mettere lo sviluppo tecnologico al servizio della società nel suo complesso, anche in vista delle sfide
che dovremo affrontare nei prossimi anni e decenni”.
Per l’occasione persino una cosa immobile per definizione come una statua, ha cambiato indirizzo. Infatti la statua di Quintino Sella, scolpito nel 1894, dopo quasi un secolo ritorna, dal Castello del Valentino, all’interno dell’Ateneo. L’opera in bronzo di Cesare Reduzzi sarà ri-inaugurata giovedì 7 novembre, alle 19:30.
A questo link il fitto programma: https://www.festivaltecnologia.it/