Si conclude stasera a Torino il tour che la pianista neoclassica Antonija Pacek, romantica con un debole per il minimalismo, ha tenuto per la prima volta in Italia. Lunedì 16 aprile, nella Sala Grande del Circolo dei lettori, alle ore 21, l’artista – la cui musica è stata definita dalla stampa europea “la risposta femminile a Ludovico Einaudi”, ” e “simile ad Erik Satie e a Keith Jarrett” – proporrà un repertorio selezionato dei suoi due album, Soul Colours (2014), e Life Stories (2017).
Cresciuta in Croazia, laureata in Inghilterra (Cambridge) e operativa in Austria (Vienna), Antonija compone brani aldilà di ogni etichetta e classificazione, tra pop e musica classica, il cui percorso sonoro tocca l’eterno conflitto tra le grandi perdite e i viaggi della felicità, attraversando itinerari di amore e gioia vitale ed il cui tocco è particolarmente sognante ed emotivamente coinvolgente.
Compositrice dall’età di sei anni (il suo primo brano Tamed Courage è raccolto nel suo primo album), Antonija Pacek spinge le sue creazioni ogni volta più lontano, senza la pretesa di rivolgersi ad una nicchia perché, nonostante la complessità strutturale, la sua musica arriva direttamente, indistintamente ed emotivamente a tutte le generazioni.
Alcuni la chiamano grande musica per il cinema, altri la chiamano neoclassica, altri ancora ritengono che necessiti di parole per essere interpretata. Aldilà di ogni etichetta e classificazione, le composizioni scritte ed eseguite da Antonija Pacek, romantica con un debole per il minimalismo, si collegano sicuramente alle emozioni più profonde dell’ascoltatore. Più vicino al pop fine rispetto alla musica classica, la su musica è plasmata dalla piacevole facilità e scorrevolezza in un’atmosfera che produce un senso di sognante leggerezza.