“Finalmente ho realizzato il mio sogno”. Sono le parole di Cesare Verona, presidente e amministratore delegato di Aurora Penne, marchio torinese conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per la qualità dei suoi prodotti, che uniscono il savoir faire artigianale alle moderne tecnologie e al design.
Verona le ha pronunciate accogliendoci nel museo aziendale di Strada Abbadia di Stura 200, sul confine tra Torino e Settimo, intitolato “Officina della Scrittura”.
“Volevo creare una vera e propria cittadella dedicata all’arte della scrittura – ha aggiunto Verona – e alla storia del segno dell’uomo. Qui è possibile riscoprire, attraverso oggetti, penne e immagini, la storia della scrittura, della tecnologia, degli usi e dei costumi nel nostro Paese e nello stesso tempo studiare discipline come la grafologia e la calligrafia che mantengono il loro fascino e la loro importanza anche in un’epoca digitale e tecnologizzata come quella attuale”.
Ed ecco che all’interno dell’Officina della Scrittura si riesce a vivere un’esperienza emozionale e concreta, è un luogo dove si formano gli artigiani del futuro. L’esposizione permanente propone una selezione degli oltre tremila pezzi storici conservati e raccolti dalla famiglia Verona, proprietaria dell’azienda. Un percorso che racconta un mondo fatto di carta, penne, inchiostri e calamai.
Abbiamo avuto l’occasione di conoscere e apprezzare questa nuova perla industriale torinese in occasione del tradizionale incontro di fine stagione del Club Italia, sodalizio nazionale che riunisce appassionati e collezionisti di automobili esclusivamente “made in Italy”.
Fondato nel 1985, annovera i proprietari delle più belle, rare, preziose e significative vetture d’epoca costruite in Italia. Attuale presidente è la torinese Monica Mailander. Caso più unico che raro di una donna rappresentante di un club automobilistico, ma buon esempio di passione e competenza votate al rinnovamento di una importante realtà italiana del collezionismo motoristico.
Luca Gastaldi