Cosa mangiano ? come dormono ? come si lavano ?

La vita nello spazio.

Come si svolge la vita degli astronauti all’interno dei moduli pressurizzati  ? cosa mangiano ? come dormono ? come si lavano ?
La stazione è occupata stabilmente da novembre 2000, e ha registrato la presenza di oltre 200 astronauti.
Originariamente l’equipaggio era composto da soli tre membri, mentre oggi gli astronauti ospitati contemporaneamente dalla ISS sono sei.
Gli astronauti vivono nei moduli pressurizzati che sono cilindri lunghi 8 metri e larghi 4 metri e mezzo, all’interno dei quali lo spazio vitale è costituito da un “corridoio” largo e alto 2 metri e lungo circa 6.

La vita all’interno dei moduli, a parte la peculiarità dell’assenza di gravità, si svolge in maniera analoga a quella terrestre, cioè è organizzata in lavoro, riposo, pasti, e sonno, così come lo è la nostra vita quotidiana.
Il Lavoro
Lavorare a bordo della Stazione Spaziale vuol dire occuparsi delle operazioni di missione (arrivo e partenza di veicoli, attività extraveicolari, gestione delle risorse, etc.), degli esperimenti scientifici, della pulizia dell’ambiente, e della manutenzione dei sistemi.
In sostanza, ogni astronauta, seppur specializzato in qualche mansione particolare, deve essere in grado di cavarsela in tutte le situazioni che la permanenza in orbita può presentare, anche se, naturalmente, il lavoro più importante è quello relativo alla conduzione degli esperimenti scientifici, di cui parleremo più in dettaglio prossimamente.

Il Cibo
Oggi i pasti nello spazio sono simili a quelli che consumiamo tutti i giorni sulla Terra: verdure surgelate e dessert, cibi refrigerati, frutta e latticini (il menù a bordo della Stazione Spaziale Internazionale comprende più di 100 piatti). Sono previsti tre pasti al giorno, oltre agli snack che possono essere consumati in qualsiasi momento della giornata.
Il cibo per lo spazio può essere in scatola o avvolto in fogli di alluminio. Può inoltre essere liofilizzato, a basso contenuto di umidità, precotto o disidratato (privato del contenuto d’acqua). Se il cibo è disidratato, gli astronauti possono consumarlo solo dopo avervi aggiunto dell’acqua calda. Molte bevande sono in forma disidratata e vanno da tè e caffè, a succo d’arancia, cocktail alla frutta e limonata.
A bordo sono disponibili dei forni per riscaldare i cibi alla giusta temperatura.

L’assenza di gravità riduce le sensazioni gustative; tutti i cibi per la Stazione Spaziale sono allora appositamente resi più saporiti. I cibi solidi sono serviti su un vassoio magnetico dove sono attaccate le posate, mentre bevande e zuppe si sorseggiano tramite cannucce per evitare che si disperdano nell’ambiente.
L’acqua che bevono gli astronauti a bordo della ISS è quella che si ottiene attraverso il sistema di riciclo della Stazione, che rigenera principalmente l’umidità presente nell’aria e l’urina.
Inoltre, i veicoli cargo che arrivano dalla Terra portano taniche da 400 litri di acqua fresca, e forse non tutti sanno che si tratta di acqua prelevata dall’Acquedotto di Torino per la parte russa della Stazione e dal Pian del Mussa (Valli di Lanzo) per la parte americana ed europea. La ragione dell’utilizzo di due tipi diversi di acqua è dovuta alla necessità di avere una perfetta compatibilità chimica con le tubazioni e i serbatoi (Russi e Americani usano infatti materiali diversi) e con le sostanze disinfettanti usate per evitare lo sviluppo di microrganismi: nello Spazio tutto è ottimizzato, anche nei più piccoli dettagli!

Il Riposo
La ISS gira in orbite attorno alla Terra ad una velocità talmente elevata che si può vedere sorgere e tramontare il Sole molte volte nel corso delle 24 ore. Questo fenomeno, che può risultare affascinante, si trasforma in poco tempo in una «tortura», perché può sorgere il Sole quando ci si sta coricando e almeno altre due o tre volte mentre si dorme.
Un secondo problema legato al sonno è che il nostro corpo è abituato ad addormentarsi quando è sdraiato e i muscoli si rilassano, mentre senza gravità questa sensazione è del tutto assente. In più, gli astronauti sono costretti a legarsi al letto con delle cinghie (fattore che può essere insopportabile per alcuni) per potere dormire senza il rischio di muoversi galleggiando nell’aria, o per frenare la fluttuazione della testa e delle braccia. L’ambiente della Stazione è inoltre abbastanza rumoroso a causa dei tanti impianti in funzione.
È importante che gli astronauti dormano in posizioni ben aerate, altrimenti possono trovarsi in debito di ossigeno a causa della bolla di anidride carbonica che si forma attorno alla loro testa durante la respirazione. In assenza di gravità infatti i gas non si mescolano e l’anidride carbonica, in mancanza di una ventilazione efficace, rimane ferma dove viene prodotta, cioè in prossimità delle vie respiratorie.
L’Igiene
Vivere in una stazione spaziale è un po’ come vivere nel deserto. L’acqua disponibile è molto poca e ogni goccia è preziosa. Per lavarsi, gli astronauti usano allora salviettine umidificate e insaponate. Non si lavano neanche i piatti sporchi, i contenitori di cibo usati e gli indumenti: vengono tutti schiacciati e gettati via. Tutte le operazione che implicano una produzione di detriti (ad esempio tagliare i capelli) impongono l’uso di aspiratori (simili ai nostri aspirapolvere) per evitare qualunque dispersione nell’ambiente.
La toilette, per l’eliminazione delle feci, utilizza uno scarico ad aria invece che ad acqua. L’equipaggio ha poi a disposizione un tubo con un imbuto per l’urina, che viene purificata e riciclata sotto forma di acqua potabile.

Emanuele Pensavalle

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