Primo appuntamento a pagamento per il TJF inaugurato dalla ICP FEAT. Han Bennink & CLGENSEMBLE al Piccolo Regio Giacomo Puccini. 
Torino Jazz Festival
Il gruppo olandese formato da Han Bennink, Walter Wierbos e Ernst Glerun, rispettivamente batteria, trombone e contrabbasso è tra i più importanti in Europa. Il pubblico ha gradito il virtuosismo dei protagonisti e la musica eccentrica del batterista. Classe 1942, Han Bennink è un’icona della musica internazionale, un personaggio eclittico e coinvolgente. 
Gruppo eterogeneo, l’ICP Trio ha saputo trasformare la musica in respiro, pensiero, sentimento, passione, vocazione. Tutto diventa armonia e l’armonia abbraccia tutto. Veramente originali e coinvolgenti i protagonisti, supportati dalla Cooperativa Sociale CLGEnsemble, che gestisce un centro diurno per disabili psicofisici. Presenti sul palco alcuni ragazzi che, attraverso la musica e con la musica sono entrati in sintonia col pubblico, esprimendo parole in libertà.
Un jazz stravagante e pittoresco, spensierato e artisticamente vivace. I pezzi musicali eseguiti sembrano sconnessi e scollegati, ma in realtà interpretano in maniera esemplare le emozioni nascenti. 
Torino Jazz Festival
Viaggiano le note attraverso il tempo e la storia e parlano di rispetto e di amore, in un’atmosfera fortemente melanconica e meditativa. L’elemento esplosivo è la vitalità delle bacchette e le urla di Han Bennink, sorridente e istrionico, allegro e spassoso. Passione per i suoni, ma anche grande divertimento, musica a volte improvvisata, ma anche composta e ripensata. Il Trio ama giocare con le note e sa interagire con il pubblico, che non delude mai.
Un incontro unico nel suo genere, un viaggio metaforico nei paesaggi sonori degli strumenti e degli oggetti, del rumore e del silenzio. Un’evoluzione del jazz simbolico ed evocativo, un itinerario nei valori significativi e fondamentali di un genere musicale che ormai è diventato patrimonio mondiale dell’umanità.
Sala gremita e notevole compartecipazione degli spettatori, che hanno apprezzato anche l’ironia e la semplicità del trio olandese.
Maria Giovanna Iannizzi