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La 18a edizione di CinemAmbiente, il festival che per primo in Italia ha presentato e promosso il cinema ambientale, si terrà a Torino dal 6 all’11 ottobre. Il bando di concorso, rivolto a film a tematica ambientale prodotti dopo il 1° gennaio 2013, si è chiuso il 15 luglio 2015. Sono stati visionati per la selezione circa 1000 film provenienti da tutto il mondo.
Di questi ne sono stati selezionati 100, suddivisi nelle varie sezioni: le tre competitive, Concorso Internazionale Documentari, Concorso Documentari Italiani, Concorso Internazionale One Hour, a cui si aggiungono fuori concorso la sezione dedicata alle scuole, Ecokids, le sezioni Panorama Italia e Panorama Cortometraggi e gli Eventi Speciali.
Il Concorso Internazionale Documentari è composto da otto titoli, tutti in anteprima italiana, che offrono uno spaccato sulla nuova frontiera del cinema ambientale. La bicicletta può essere una risposta a molti problemi ambientali. Bikes vs Cars di Fredrik Gertten (Svezia, 2015, 91′) analizza il tema guardando ai ciclisti che in tutto il mondo si devono districare tra il traffico cittadino. La Buena Vida di Jens Schanze (Germania/Svizzera/Colombia, 2015, 97′), film che viene presentato in anteprima internazionale, mostra la più grande miniera di carbone al mondo, che per ampliarsi costringe molti villaggi indigeni ad abbandonare la montagna. Sul tema dell’alimentazione, Good Things Await di Phie Ambo (Danimarca, 2014, 109′) racconta la battaglia di Niels, agricoltore danese e fornitore del pluristellato ristorante Noma di Copenhagen, contro le gabbie della burocrazia in nome di un’idea di lavoro in armonia con l’universo. Sempre in anteprima, un’altra importante storia dell’ambientalismo mondiale viene raccontata dal film How to Change the World di Jerry Rothwell, che ha vinto tra gli altri il premio World Doc Special Jury Award al Sundance 2015. Il lavoro è un montaggio di materiale di repertorio inedito, anni e anni di riprese che testimoniano la nascita di Greenpeace. Si entra in un intenso dramma familiare, nel cuore di una scelta di attivismo e di vita con Life According to Ohad di Eri Daniel Erlich (Israele, 2014, 80′): un giovane israeliano rompe con la famiglia che non accetta la sua scelta di dedizione alla lotta animalista. Come le api, anche gli uccelli canterini migratori sostengono una parte importante nell’ecosistema. The Messenger di Su Rynard (Canada/Francia, 2015, 90′) è una poetica ode a questi stupendi animali e insieme un grido di denuncia verso ciò che ne minaccia la scomparsa. Planetary di Guy Reid (Gran Bretagna, 2015, 85′) è un viaggio dalla Terra alle origini del cosmo che esplora con immagini mozzafiato e testimonianze d’eccezione il futuro del pianeta e del genere umano. The Shore Break di Ryley Grunenwald (Sud Africa, 2015, 90′) affronta la vicenda paradigmatica di due cugini che hanno piani diversi per lo sviluppo della loro terra sulla costa occidentale del Sud Africa.
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Il Concorso Documentari Italiani, lo storico concorso di CinemAmbiente dedicato ai documentari italiani, comprende nove opere che raccontano lo stato della nostra penisola dal punto di vista ambientale. Sono tutte anteprime mondiali, ad eccezione di due titoli (Transumanza e À la Montagne). Il difficile rapporto tra le tradizioni nella pesca e il discorso ambientale è rappresentato nel film ‘U ferru di Marco Leopardi (Italia, 2015, 70′), che racconta la millenaria tradizione della caccia al pesce spada con l’arpione, e nel film Il presagio del ragno di Giuseppe Casu (Italia, 2015, 65′), incentrato sulla pesca al tonno rosso in Sardegna. Diverse anche le pellicole dedicate alla montagna: la vita e il lavoro in alpeggio, in equilibrio tra antichi ritmi e mondo moderno, sono rappresentati in À la Montagne di Enrico Montrosset (Italia, 2015, 70′), mentre uno sguardo originale è offerto da Storie di uomini e lupi di Alessandro Abba Legnazzi e Andrea Deaglio (Italia/Francia, 2015, 75′); amati, odiati, idealizzati, i lupi sono tornati sulle Alpi. Andiamo in Carnia con I custodi dell’acqua di Giulio Squarci (Italia, 2015, 60′) dove la privatizzazione delle risorse idriche ha smosso il senso di attaccamento al territorio della popolazione locale. La questione energetica legata ai territori è al centro di due documentari: La Centrale di Davide Rossi e Lorenzo Martellacci, che segue le lotte e le contraddizioni intorno all’impianto termoelettrico della Tirreno Power di Vado Ligure, chiuso e sequestrato nel 2014 con l’accusa di disastro ambientale e omicidio colposo, e Mare carbone di Gian Luca Rossi (Italia, 2015, 80′) sulla miniera di carbone che dovrebbe sorgere in Calabria. Non poteva mancare Contromano di Stefano Gabbiani (Italia, 2015, 75′), altro documentario sulla bicilcetta questa volta calata nella realtà torinese. Un viaggio su una strada millenaria che non esiste più, la più lunga autostrada per animali che l’Italia abbia mai avuto, questo è ciò che racconta Transumanza di Roberto Zazzara (Italia, 2015, 63’).

Il Concorso One Hour, la competizione del festival per i film internazionali di taglio giornalistico investigativo della durata di (circa) 60′, vede in gara otto titoli tutte in anteprima italiana tranne il film Black Ice. 1ha 43a di Monika Pirch (Germania, 2014, 52′) si immerge nelle molteplici responsabilità dell’essere proprietari di un pezzo del nostro pianeta, mentre AUTREMENT (avec des légumes) di Anne Closset (Belgio, 2015, 67′) ci porta in Belgio dove si sono sviluppati nuovi modelli di interazione fra consumatori e agricoltori. All the Time in the World di Suzanne Crocker (Canada, 2014, 52′) è la curiosa storia di una famiglia che decide di vivere nel selvaggio Yukon durante il lungo inverno canadese, per sfuggire agli stressanti e poco umani ritmi della modernità. Arricchisce il ritratto di Greenpeace Black Ice di Maarten van Rouveroy (Olanda, 2014, 52′), racconto mozzafiato del caso internazionale della nave Artic Sunrise. Una dannosa quanto incredibile fonte di inquinamento sono le gomme da masticare, come ci spiega Andrew Nisker nel suo Dark Side of the Chew (Canada/Messico, 2014, 61′). The High Cost of Cheap Gas di Jeffrey Barbee (Sud Africa, 2014, 56′) rivela i danni del fracking in Paesi come il Botswana, il Sud Africa, l’Alaska e gli USA, mentre Komşu Komşu! Huu! di Bingöl Elmas (Turchia, 2015, 54′) si concentra sui danni che la trasformazione urbanistica sta procuparndo in Turchia. Molto attuale anche Saving Mes Aynak di Brent E. Huffman (USA, 2014, 60′): la battaglia tuttora in corso di un archeologo afghano per salvare un sito millenario dalle mire di una compagnia mineraria cinese.
L’altra novità della 18a edizione è il riconoscimento Le Ghiande di CinemAmbiente, che il festival intende conferire a scrittori che hanno intrapreso un percorso di vita e scrittura legato a temi di carattere ambientale. Le “Ghiande 2015” sono assegnate a Tiziano Fratus e Davide Sapienza. Non macheranno gli Ecoeventi, laboratori, momenti conviviali, mercati, flash mob, che coinvolgono le strade della città.
Non poteva mancare HUMAN di Yann Arthus-Bertrand (Francia, 2015, 188′), il nuovo capolavoro del regista di Home. Inserito nella sezione non competitiva Eventi Speciali, il film è un ritratto poetico dell’umanità e del pianeta attraverso storie e volti di uomini e donne. Sempre tra gli Eventi Speciali, l’anteprima internazionale di 10 Billion – What’s on Your Plate? di Valentin
Thurn (Germania, 2015, 103′) si interroga sul futuro dell’alimentazione quando la popolazione mondiale avrà raggiunto quota 10 miliardi. 10 Billion sarà il film di apertura del festival e sarà affiancato da un incontro della sezione Ecotalk, con Andrea Segrè, professore di politica agraria internazionale all’Università di Bologna che anticiperà i dati Waste Watcher 2015 sullo spreco alimentare in Italia, in esclusiva per il pubblico di CinemAmbiente.
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La Glace et le Ciel, il documentario del regista Luc Jacquet che ha chiuso l’ultimo Festival di Cannes, presentato qui in anteprima italiana. Il regista de La marcia dei pinguini, che sarà presente al festival, ripercorre questa volta l’avvicente storia di Claude Lorius, il glaciologo francese che, grazie alle sue numerose esplorazioni in Antartide, ha per primo intuito che attraverso lo studio dei ghiacci si possono fare importanti scoperte e valutazioni sul clima e sullo stato del pianeta.
Non mancheranno gli appuntamenti con Ecokids, una selezione di film per gli studenti delle scuole primarie, secondarie di I e II grado, composta quest’anno da otto titoli incentrati sui temi del cibo e dello spreco alimentare.
CinemAmbiente è diretto da Gaetano Capizzi e organizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.
L’ingresso a tutte le proiezioni sarà gratuito. Il festival si svolgerà in diversi luoghi, riconfermando così l’intenzione di uscire dalla consuetudine per mettersi in relazione aperta con la città, e per contribuire al tessuto connetivo urbano che mette in relazione le tante e vivaci realtà che a Torino si propongono come luoghi di incontro, discussione, socialità. Al Cinema Massimo si aggiungono così il Piccolo Cinema, il Centro Studi Sereno Regis, la Bibliomediateca Mario Gromo (del Museo Nazionale del Cinema), il Cecchi Point e lo Spazio Agorà allestito in Piazza Castello, il MAcA, e diversi comuni dell’hinterland torinese, coinvolti con Ecokids.