Oracoli egizi, antichi cleri della civiltà del Nilo, guerre e battaglie, metafore delle sfide più antiche.    
L’Ariete del Deserto, prima opera dello scrittore torinese Giacomo Pace edito dalle edizioni Montag, è entrambe le cose.
Prendendo spunto da un noto evento storico ambientato nel 525 a.C. in Egitto e tingendo il racconto con  colori tra realtà e magia egizia, narra l’avventura dell’armata perduta del Re dei Re persiano Cambise.
Un corpo di cinquantamila uomini inviati nel deserto occidentale a conquistare l’oracolo di Siwa, uno dei centri religiosi dell’Antico Egitto e cuore della resistenza guidata dai sacerdoti del dio Amon.
Attraverso gli occhi del protagonista Thespas, un ufficiale dell’esercito persiano, l’autore ci fa rivivere lo scontro tra persiani ed egiziani arricchendo il racconto di richiami alla storia più antica dell’Egitto, desunta alla vasta fonte del Museo Egizio cittadino.
Andremo a scoprire, come in un giallo che si dipana nel corso dei secoli, che l’unificazione stessa dell’Egitto per mano del leggendario Re Scorpione, la costruzione della Grande Piramide di Gaza e la fondazione dell’impero persiano di Ciro il Grande sono solo tappe di una sfida millenaria tra le forze del caos e dell’ordine.
L’Ariete del Deserto ci presenta con una scrittura veloce, precisa, appassionante,  adatta ad un moderno romanzo di avventura, in cui le leggende, i miti e la storia antica non ostacolano mai la lettura ma le conferiscono i colori dell’heka, l’antica magia egiziana. Chi conosce la letteratura antica egiziana e persiana ritroverà con divertimento citazioni da alcuni dei passi più famosi testi di queste due straordinarie civiltà, come la simbolica diatriba dei maghi tramandata nel papiro Westcar, o la struggente poesia d’amore dell’anima menfita o gli inni sacri zoroastriani dell’Avesta; occasione rara per chi non li conosce o li ha solo sentiti nominare, ne scoprirà o rileggerà la limpida bellezza e il loro fascino inscalfibile, e al di là del tempo.