La sera del suo arrivederci a Torino, qualche anno fa, Letizia Bognanni camminava con le scarpe in mano in Piazza Vittorio Veneto citando brani dei Subsonica e, va beh, chiamando Samuel a gran voce. Viveva con un gatto di nome Inedito e aveva già pubblicato un romanzo.
Sono passati gli anni e Letizia ha continuato a scrivere, a sognare e ad amare i Subsonica tanto che da marzo è in libreria un suo nuovo lavoro, scritto a quattro mani con Roberta D’Orazio, dedicato proprio al gruppo torinese e alla cultura che vi gravita intorno. Di cultura – musicale – è zeppo oltre misura, come la nostra città che appare più silenziosa di quel che è.
Con il sottotitolo “sguardi sulla cultura subsonica”, Albe scure è pubblicato da Arcana musica e vanta la prefazione di Jacopo Masini, allievo della Scuola Holden come Letizia e fan dei Subsonica anche lui.
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La musica dei Subsonica è un corpo vivo e mutante, in costante evoluzione, creato da cinque teste diverse e pensanti, attento a captare i segnali che arrivano dal mondo. La musica dei Subsonica è fatta di sangue e microchip, emozioni e concretezza, terra e aria, di rock, elettronica, melodia, reggae, dub, pop. È fatta dei beat delle notti torinesi e del piombo delle cronache italiane, si è abbronzata al sole delle spiagge della Giamaica e ha assorbito la nebbia e la pioggia di Bristol. Parlare dei Subsonica significa parlare di musica, ma non solo: parlare dei Subsonica significa entrare in un mondo e in una storia che partono dai Murazzi sul Po e si aprono a contenere mille luoghi, fatti, ascolti, letture e visioni. Torino, dove tutto è cominciato e dove tutto continua a succedere: i suoi luoghi, le sue notti, i suoi personaggi, il suo cielo, i suoi lampioni e i suoi portici, la città della Fiat, del grigio e della voglia di scappare e la città della cultura, della musica, delle luci e del futuro. Il passato musicale a cui guardare per apprendere e andare avanti, e il presente e il futuro di gruppo da cui imparare.
Il cinema, i video, l’attenzione a ogni dettaglio visivo, l’immaginario forte e provocatorio, l’interesse per l’arte e le collaborazioni con registi e artisti. Il cyberpunk, lo sguardo sull’uomo del futuro e su un mondo ipertecnologico e straniante, la letteratura, i film, le musiche che raccontano un’umanità di carne e cibernetica. Gli occhi aperti sulla cronaca, la politica e tutto quello che ci sarebbe da cambiare. Questo libro racconta il mondo dei Subsonica e i mondi che gli girano intorno.”
Quasi duecento pagine, con il bonus di due racconti ispirati a due delle innumerevoli canzoni del gruppo, di storia della musica, di Torino e della nostra vita. Con le testimonianze di chi, negli anni, ha accompagnato i Subsonica nel loro viaggio da Torino al mondo: musicisti, tecnici, registi e scrittori raccontano la loro esperienza e i molteplici interessi dei membri del gruppo. Pagine che ci restituiscono un’immagine di Torino profonda e completa.
Letizia Bognanni, classe ’77 e una laurea in filosofia, oggi vive e lavora a Campobasso – sua città di origine – e ancora ama Torino; scrive sempre (ma proprio sempre). Roberta D’Orazio, addetta alla comunicazione in ambito musicale, ha collaborato con diverse riviste.
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