Ancora pochi giorni e il lago artificiale del Moncenisio riprenderà la funzione di bacino idroelettrico, sommergendo le strutture rivelate da  Febbraio ad oggi.

Un piccolo grande spaccato di storia è riaffiorato dai lavori per lo svuotamento, da febbraio 2016,  del lago artificiale del Moncenisio, situato tra la Francia e il Piemonte.
Seconda diga

Dinanzi agli occhi di operai, architetti, archeologi, si  dipana uno spettacolo composto da case, bunker, dighe, la fortificazione, unica del suo genere, del Vallo alpino del Littorio, voluta da Mussolini a difesa del confine nazionale, e, in un viaggio ancora più indietro nel tempo, riscopriamo la strada di collegamento internazionale fatta costruire  da Napoleone  tra il 1803 e il 1806, nonchè i resti dell’ Ospizio del Moncenisio, ricostruito dalle forze napoleoniche sui resti dell’ omonimo ospizio fatto erigere nel IX secolo dall’imperatore Ludovico il Pio, per portare assistenza ai viandanti che passavano il valico.

Scorcio della strada napoleonica, foto Christian Bernardinelli

Scorcio della strada napoleonica, foto Christian Bernardinelli

Nel Medioevo il colle del Moncenisio era  uno dei punti di passaggio alpini più frequentati tra Italia, Francia e Nord Europa. Come spiega Renato Stopani, nel suo La Via Francigena.
” Una strada europea nell’Italia del Medioevo, “sebbene usato anche anteriormente come alternativa al Gran San Bernardo, il passo del Moncenisio nel corso del XII secolo fu sempre più transitato da uomini e merci che procedevano in direzione delle grandi fiere della Champagne, dove la presenza dei mercanti italiani si faceva sempre più consistente. La sua scelta come punto di attraversamento dell’area alpina era perciò frequente all’epoca di Filippo Augusto, tanto che nell’area prealpina la vera strada di Francia era considerata quella che collegava al Moncenisio”
Fu in seguito la Casa Savoia a occuparsi del valico, per 8 secoli, e a concederne il transito a eserciti e mercanti.
La diga che ha originato il Lago del Moncenisio, costruita dai francesi ma su territorio italiano, per il trattato di pace del 1947, venne edificata in prima istanza nel 1921, poi prosciugata e ricostruita secondo canoni moderni nel 1968.
Da allora la diga viene svuotata ogni 10 anni per i lavori di manutenzione, offrendo in ogni occasione modo di ammirare piccoli scorci della nostra eredità storica.

una famiglia di marmotte lungo l'argine, speranzose di riconquistare il territorio, foto Christian Bernardinelli

una famiglia di marmotte lungo l’argine, speranzose di riconquistare il territorio, foto Christian Bernardinelli

trote gigantiOltre alla rivisitazione storica, tra le opere di restauro possiamo riscoprire un aneddoto umanitario. Lo svuotamento del bacino nei decenni passati eliminava molta della fauna ittica cresciuta nel lago. Quest’anno i pescatori dell’associazione “la gaule mauriennaise”, per evitare lo sterminio delle centinaia di trote giganti Cristivomer, che abitano le gelide acque del lago,  con la collaborazione dell’ azienda elettrica Edf che gestisce la diga, hanno istituito un ponte aereo, grazie al quale hanno portato gli animali in un bacino a monte della diga. E che, al riempimento della diga, a primavera inoltrata, potranno ripopolare il lago del Moncenisio.

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