E’ il 12 ottobre 1492, quando Cristoforo Colombo sbarca in America, alle Bahamas, convinto di aver trovato una nuova via per le Indie. Si tratta di un evento fondamentale, che per convenzione segna l’inizio dell’Età Moderna, ma è solo l’inizio di un’epoca di grandi esplorazioni. In pochi anni gli orizzonti del mondo s’ingrandiscono: Bartolomeo Diaz raggiunge il Capo diBuona Speranza (1488), Vasco de Gama circumnaviga l’Africa (1497), Pedro Cabral sbarca in Brasile (1500), Amerigo Vespucci esplora il nuovo continente(1497-1504), Ferdinando Magellano viaggia attorno al globo (1519-1522).

Eppure il centro nevralgico di tutto rimaneva l’Europa, da cui sono partite le spedizioni.

Tra il 1453 e il 1455, il tipografo e orafo tedesco Johannes Gutenberg, nella sua officina di Magonza, lavora con l’incisore Peter Schöffer alla produzione del primo libro stampato a caratteri mobili: La Bibbia delle 42 linee. L’intuizione del tipografo tedesco genera una vera e propria rivoluzione culturale: la produzione dei libri diventa una attività̀ seriale, riducendo tempi e costi rispetto alla realizzazione della copia manoscritta. La Bibbia delle 42 linee è uno dei libri più preziosi al mondo e gli esemplari completi di cui si abbia notizia sono quarantanove, nessuno dei quali conservato in Italia.

Non sarà sufficiente la stampa della Bibbia a sradicare la paura di funesti presagi che la cometa di Halley, in transito nel 1456, susciterà nella popolazione e nello stesso papato guidato allora da Papa Callisto III. La coda a forma di sciabola della cometa, pareva annunciare altri trionfi islamici dopo la caduta di Costantinopoli.

 

Sempre nel 1492 Leonardo da Vinci si trova a Milano alla corte di Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, probabilmente a seguito di una missione diplomatica promossa da Lorenzo il Magnifico. In questo periodo vedono la luce La Vergine delle rocce, la Dama con l’ermellino, l’Ultima cena. Negli anni milanesi Leonardo prosegue con gli studi di meccanica, dipinge ritratti, appronta scenografie per le feste di corte e lavora al grandioso progetto per un monumento equestre a Francesco Sforza, padre di Ludovico, purtroppo mai realizzato.

Gli archi temporali e le loro temperie racchiudono una stagione determinate per la storia. E’ probabilmente questo che ha spinto  la Biblioteca Reale di Torino a  proporre la mostra “Il tempo di Leonardo 1452-1519”.

 

Attraverso i preziosi materiali custoditi in Biblioteca, l’esposizione ripercorre oltre sessant’anni di storia italiana ed europea, un periodo di grande fermento culturale in cui si incrociarono accadimenti, destini e storie di grandi protagonisti del Rinascimento, da Michelangelo a Cristoforo Colombo, dal Savonarola a Cesare Borgia, dalla caduta dell’Impero Romano d’Oriente all’avvento del Protestantesimo e all’invenzione della stampa, eventi che mutarono per sempre il corso della storia.

Il percorso si snoda nelle due sale al piano interrato della Biblioteca Reale: il primo caveau, la Sala Leonardo, accoglie una selezione di opere di artisti italiani contemporanei a Leonardo da Vinci, accanto al Codice sul volo degli uccelli. Nove disegni autografi del maestro vinciano accompagnano il celebre Autoritratto.

Ammirare uno dei più noti capolavori della storia dell’arte, una sanguigna su mirabili 33,5×21,6 cm di carta leggermente deteriorata, databili intorno al 1515 schiude un viaggio prospetticamente infinito dentro alla storia e al volto anziano e corrucciato del maestro.

Manoscritti miniati, incunaboli, cinquecentine, preziose carte geografiche antiche, disegni e incisioni, affiancati da un ricco corredo didascalico, esposti per illustrare i personaggi e i principali eventi storici accaduti durante la vita di Leonardo sono il calco materiale e cartaceo del Rinascimento.

C’è il ricordo della Firenze medicea nella quale Leonardo si è formato. Dove si intrecciano le vite dei più grandi protagonisti del Rinascimento italiano quali Lorenzo de’ Medici, Agnolo Poliziano, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Sandro Botticelli. Nell’ottobre del 1480, Botticelli, Cosimo Rosselli, Domenico Ghirlandaio e Pietro Perugino lasciano Firenze per dirigersi a Roma, chiamati ad affrescare le pareti della Cappella Sistina: in mostra è esposto un disegno preparatorio del Perugino per la scena del Battesimo di Cristo.

In mostra sono presenti diverse testimonianze della vita di corte nella seconda metà del Quattrocento e, tra queste, un affascinante trattato manoscritto sul gioco degli scacchi e il Codice Sforza del giovane Ludovico il Moro.

L’esperienza di ingegnere civile e militare, acquisita da Leonardo alla corte milanese, torna utile nel 1502 quando Cesare Borgia lo convoca per sostenerlo nelle sue lunghe e sanguinose campagne militari. In quest’occasione, Leonardo consolida l’amicizia con Nicolò Machiavelli, che probabilmente aveva già avuto modo di conoscere nei suoi trascorsi fiorentini.

Nel 1503, con l’elezione al soglio pontificio di Giulio II, mecenate di progetti dallo straordinario impatto culturale, riprende la Renovatio Urbis politica e culturale di Roma. Al papa della Rovere si deve anche l’incarico a Michelangelo Buonarroti di ridipingere la volta della Cappella Sistina. In mostra è esposto uno splendido studio di Sibilla, opera di Michelangelo, e alcuni fogli coevi raffiguranti dei particolari della volta affrescata.

Il successore di Giulio II, Leone X de’ Medici, chiama Leonardo a Roma; qui l’artista continua i suoi studi senza tuttavia ricevere commissioni ufficiali. Grazie al papa, Leonardo incontra a Bologna Francesco I, re di Francia e mecenate delle arti, che seguirà nel 1517 trasferendosi ad Amboise, triste e amareggiato vi morirà tre anni dopo.

In mostra non c’è Leonardo, c’è il suo tempo, i segni lasciati da un periodo che ha determinato il carattere, il gusto, l’estro e la forza di rappresentazione di questo paese.

 

MUSEI REALI TORINO

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Orari I Musei Reali sono aperti dal martedì alla domenica dalle 8,30 alle 19.

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