L’importante esposizione costituita da circa 200 immagini presenti nelle sale dell’Archivio di Stato di Torino, datate  dal 1841 al 1941, presenta un inedito viaggio storico, estetico, d’autore attraverso la fotografia italiana. La mostra vanta la cura di  Anne Cartier Bresson e Monica Maffioli. Fatta per raccontare in immagini due storie: quella della fotografia in Italia e quella dei fotografi italiani.

Si parte dai primi nomi della dagherrotipia in Italia, come Amici e Duroni, per passare alle metafisiche immagini tradotte con la tecnica del negativo su carta da calotipisti noti e meno noti, sino a giungere al momento d’oro della fotografia realizzata dai più importanti stabilimenti fotografici italiani con sede nelle maggiori città della nostra penisola, visitate dai turisti del Grand Tour: Venezia, con Bresolin, Ponti, Perini; Firenze, con i noti stabilimenti dei Fratelli Alinari, Brogi, Roma, con i fotografi della seconda metà degli anni’ 50 del XIX° secolo, come Caneva, James Anderson, Macpherson e molti altri ancora.

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Ed infine, la produzione ottocentesca svolta nel Sud Italia, in particolare a Napoli, con i grandi maestri stranieri, Giorgio Sommer e Robert Rive. Il primo Novecento italiano è celebrato con alcuni tra i più noti autori esponenti di quelle correnti artistiche di ricerca, come il Pittorialismo, con Guido Rey, Peretti Griva, o gli autochrome del principe Chigi e di Roster, e di avanguardia, come il nostro Futurismo, con Paladini,Wanda Wulz, Castagneri, Parisio fino a richiamare gli autori di quel Neorealismo che si espresse in modo esemplare attraverso la fotografia e il cinema italiani.
Un interessante viaggio in bianco e nero, ma anche un percorso culturale, sociale, urbanistico e paesaggistico.

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