”L’escavatore” – o, proprio volendo, “pala meccanica” – raffigurato qui sopra è un prodotto Caterpillar, venduto nel mondo (ma non in Italia) per il lavoro di scavo nelle miniere a cielo aperto. Appartiene alla serie “CAT 6040/6040 FS”.

Design

L’escavatore “CAT 6040/6040 FS”

I suoi dati operativi sono solo approssimativi in quanto la produzione è soggetta a un alto grado di personalizzazione. Pesa un po’ più di 400 tonnellate ed è alto quanto una palazzina di tre piani. La versione con la motorizzazione diesel sviluppa oltre 2mila cavalli. La benna, la “pala”, ha una capacità di 22 me il serbatoio del carburante di 7.800 litri. Per gli spostamenti raggiunge i 2,5 km/h.
Se possa essere considerato “bello” o meno è una questione interessante perché tocca le complicate sfumature che influenzano cosa crediamo sia il “design”.  La parola, di evidente origine latina, passa in italiano e francese come “disegnare” e “désigner”, si imbastardisce un po’ con l’inglese e torna nell’italiano corrente – forse attraverso non il verbo ma il sostantivo “designer” – e ci ritroviamo con “design”.
L’istradamento linguistico ha lasciato intatto il senso formale della parola – tracciare un segno – ma ha imposto una differenza di “sapore” nell’uso. In italiano, “design” porta la marcata connotazione di “decorativo”. È da molti considerato una sorta di “arte dell’abbellimento”, perfino quando si tenta di aggiustare con un aggettivo, come nel caso di “design industriale” – spesso percepito come il tentativo di rendere esteticamente gradevoli gli oggetti della produzione di serie: “Mettiamoci dei pois e non si accorgeranno della plastica…”
Gli ingegneri americani che hanno creato il CAT 6040/6040 FS invece sono, nell’uso comune del loro paese, i suoi “designers”. In Italia sarebbero piuttosto dei “progettisti”, un mestiere forse meno nobile, almeno dal punto di vista artistico. Senza scendere nella banale utilità, pesando solo l’oggetto, è una conquista maggiore la pala o uno spremiagrumi a forma di ragno?
Courtesy James Hansen

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