Nato in Russia nel 1984, ma di nazionalità israeliana, Boris Giltburg sarà il pianista protagonista del prossimo appuntamento della rassegna Lingotto Giovani che si svolge in nella Sala Cinquecento del Lingotto martedì 10 febbraio alle 20.30. Già vincitore di svariati premi e concorsi, Giltburg si è definitivamente imposto all’attenzione internazionale vincendo nel 2013 il Primo Premio del prestigioso Concours Reine Elisabeth di Bruxelles, una delle massime competizioni a livello mondiale per i giovani strumentisti, dedicata ogni edizione a differenti categorie strumentali.

BORIS GILTBURG

Nonostante la giovane età Giltburg vanta già un curriculum di tutto rispetto sui massimi palcoscenici internazionali, avendo già collaborato in veste di solista con orchestre quali la DSO Berlin, l’Orchestra della Radio di Francoforte, l’Orchestre National du Capitole de Toulouse, la Swedish Radio Symphony e la Filarmonica di San Pietroburgo. Tra le sale e le manifestazioni frequentate si annoverano il Musikverein di Vienna, il Concertgebouw di Amsterdam, la Wigmore Hall di Londra, il Festival di Lucerna e non da meno è la già nutrita discografia per etichette come EMI Classics e Naxos.
Il concerto, come di consueto della durata di un’ora senza intervallo, prende il via con Arabeske op. 18 di Robert Schumann composizione intima e sognante, amata dai pianisti, che tuttavia trovò proprio nel suo stesso autore la sua critica più feroce quand’ebbe a definirla un’opera “debole e per signore”. Di carattere diametralmente opposto è la monumentale Terza Sonata in fa minore op. 5 di Johannes Brahms, definita una “sinfonia in potenza” da Schumann, che di Brahms fu uno dei primi e più accesi sostenitori. La serata si conclude con i 6 Moments Musicaux op. 16 di Sergej Rachmaninov, scritti del 1896 ed esempio compiuto del pianismo del compositore.

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