Corrado Augias, noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo ha ricevuto il 17 marzo il premio “Laico dell’anno 2013” da parte della Consulta Torinese, conferitogli a seguito di una lectio magistralis intitolata “Stato e Chiesa cattolica: dal potere temporale ai Concordati”, la premiazione si è tenuta nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino.
Il premio Laico dell’anno, istituito nel 2006 ed intitolato ad Adriano Vitelli, medico illustre e grande intellettuale, insignisce le personalità che in ambito culturale, accademico, editoriale, o giornalistico si siano distinte per la difesa della laicità delle istituzioni.
Tullio Monti è voce, presidente e  fondatore della prima Consulta per la Laicità, nata a Torino nel 2005 come Associazione di Promozione Sociale che riunisce circa 70 associazioni ed ha come intento di promuovere la diffusione della cultura laica e la difesa della laicità delle istituzioni a livello locale, nazionale ed internazionale. Ne fanno parte a vario titolo associazioni a carattere religioso come i valdesi, i battisti, ebraiche e buddiste.
Monti racconta delle molte attività che vengono svolte dalla Consulta, dai convegni, alle rassegne cinematografiche, alle commemorazioni come quella del XX settembre 1870, con la rievocazione storica della presa di Porta Pia corredata di fanfare e Bersaglieri. Dedicano al 17 febbraio, giorno in cui venne arso vivo a Roma Giordano Bruno nel 1600 e sempre lo stesso giorno nel 1848 la proclamazione delle Lettere Patenti, in cui Carlo Alberto concesse i diritti civili a valdesi e d ebrei con uno spettacolo teatrale.

Insieme a questo la Consulta edita i Quaderni Laici, una rivista quadrimestrale curata dal centro di Studi e Ricerca Piero Calamandrei, e lavora come coordinamento nazionale per le altre dieci consulte locali sorte in emulazione e di quella torinese, autonome ma legate tra loro da una comune Carta dei Principi.
Tullio Monti che assicura di non avere parentele con il più noto Mario, spiega che la Consulta lavora come lobby sulle varie istituzioni, tenendo buoni rapporti con tutte le parti politiche e cercando di promuovere od indirizzare leggi e regolamenti, talvolta ascoltato talvolta no. Ammette che non ha colto una sostanziale differenza, nei fatti, dalla giunta guidata dalla Mercedes Bresso rispetto a quella di Roberto Cota.
L’attività dell’associazione, per cui non riceve emolumenti,  lo assorbe a tempo pieno, ad aiutarlo vi è la moglie e i volontari. Il problema della laicità, ci dice, in città è particolarmente sentito, per tradizione storica, e per i temi che affronta. Dal testamento biologico, possibile oggi in Comune, alla depenalizzazione del naturismo, tema che in fatto di turismo incide più di quanto non si sospetterebbe, per non parlare della parità scolastica e sui buoni scuola. Evidenzia come sia poco chiaro il finanziamento destinato agli oratori cattolici, e come si potrebbe istituirne di laici o aconfessionali. Quanto sia importante il superamento dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, proponendo di sostituirlo con una generale storia delle religioni.
Chiedendo cosa ne pensa del nuovo corso impresso alla chiesa da parte di Papa Bergoglio, Monti rileva una certa apertura, soprattutto nelle forme, anche se, precisa, i tempi della chiesa sono diversi da quelli della politica, ed è quindi molto presto per giudicare.
Resta il fatto che per la Consulta ci sia come obiettivo l’abrogazione dell’attuale Concordato tra Stato e Chiesa, intendendo sostituirlo con una intesa, analogamente con quanto avviene per le altre fedi religiose.

 

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