Paolo Arnello
È il 2011 e siamo a Torino. Tre soci del mondo del barter internazionale hanno un’intuizione: attivare la produzione e la fornitura di servizi su piattaforme internet.
iBARTER nasce così, come “revisione in chiave innovativa del concetto antico di scambio di merci”, per usare le parole di Paolo Arnello, Managing Director.
Questa start up tutta torinese ha rivoluzionato l’attività di piccole e medie aziende che si sono associate, ma anche di quelle quotate in borsa – più di 500 in meno di un anno –  e ancora una volta l’innovazione si è dimostrata l’elemento di respiro.
Barter altro non è che il baratto, il concetto antico dello scambio di merci. Tuttavia, iBarter lo interpreta in modo innovativo. La transazione commerciale infatti non inizia e finisce con un semplice scambio bilaterale, un passaggio 1 a 1, ma prevede l’assunzione di crediti, da parte di chi vende, e debiti, da parte di chi acquista, all’interno del circuito, che potranno essere saldati in un tempo successivo. Questo è ciò che, in teoria e in sintesi, fa un’azienda che entra nel circuito. “Nella pratica – spiega Paolo Arnello – l’azienda si iscrive al portale, inserisce le proprie offerte commerciali e ha a disposizione un servizio clienti. Ogni associato può poi muoversi liberamente dentro la piattaforma, proporre servizi ed entrare in contatto con tutti gli altri, creando le basi di un nuovo network”.
Il baratto si fa multilaterale,  senza l’uso di denaro e virtuale. Domanda e offerta si incontrano come nella realtà, ma la chance per l’imprenditore in difficoltà è sicuramente il metodo di pagamento. Chi opera nel circuito usa una moneta virtuale completamente esterna al circuito bancario, risparmiando così denaro e aumentando i profitti. Infatti, i membri acquistano beni e servizi utilizzando gli eurocrediti iBARTER. Questo genera maggiori opportunità di vendita per i soci e nuovi clienti al di fuori del normale mercato geografico locale.
Oggi, tutte le imprese necessitano di farsi conoscere, hanno capacità produttiva inutilizzata, risorse non pienamente occupate e scorte in eccesso. Questo non può che accrescere i problemi di un’azienda quando la congiuntura economica è critica o quando si devono affrontare investimenti per crescere. Pertanto, lo scambio multilaterale e la moneta virtuale attivati su una piattaforma web rispondono in modo positivo alla crisi.
Le aziende una volta sperimentati i vantaggi del sistema lo utilizzano come canale complementare alla loro attività” conclude Paolo Arnello. C’è di più, dal mese di dicembre, iBarter apre  la  propria  attività  anche  ai  singoli  cittadini.
I privati, esattamente con lo stesso meccanismo valido per le aziende, potranno  sperimentare  direttamente  sulla piattaforma (www.ibarter.it) tutte le potenzialità del sistema.
Anche in questo caso i vantaggi  sono  molti,  a  partire  proprio  dall’adesione, che  sarà totalmente  gratuita.
Luisa Perona

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