Il meraviglioso gioco del mutare le parole.

andrea_malabaila_las-vegas

Andrea Malabaila

Andrea Malabaila, Las Vegas edizioni, afferma che molti sono convinti che basti buttare giù una parola dietro l’altra (“perché scrivere è facile”) e che poi ci sarà qualcuno che sistemerà il tutto. Ma non è così. L’editing e il ghostwriting sono due cose diverse.
Perché un conto è avere un’idea e un altro è esporla in modo corretto e coinvolgente. E se la selezione dei manoscritti già degni di essere considerati è già stata fatta, è probabile che buona parte del lavoro sia già stata fatta dall’autore. Eppure, per quanto uno stia attento e lavori di lima per aggiustare e migliorare il lavoro, a volte vedere i propri errori o dei difetti nelle pagine già scritte e rivisitate mille volte non è facile. Un po’ come anche fare caso a ogni refuso di un testo già letto e riletto, l’occhio non legge che ciò che vuole leggere.
Quindi l’editing ci vuole. E quanto serve …
«La parola editing, in editoria, vuol significare correzione e revisione di un testo, ossia la lettura e la correzione del testo in questione con proposte di scrittura e riscrittura dello stesso, commenti critici e modifiche profonde o superficiali del testo stesso laddove queste siano necessarie.» Mi scrive Deborah Fasola, che svolge questo lavoro come freelance dopo aver fatto esperienza in case editrici e agenzie letterarie.
È un lavoro che si svolge in stretta collaborazione con l’autore e che permette a entrambi di arricchirsi in modo eccezionale. Da una parte l’editor deve entrare nella mente e nella fantasia dell’autore, capire i suoi meccanismi e le carenze; dall’altra l’autore riesce a considerare sotto un nuovo punto di vista il lavoro che ha svolto e migliorarlo lui stesso. Senza snaturare il testo e senza cambiare lo stile peculiare dell’autore. Una evoluzione continua.

Natascia Pane

Natascia Pane

Agendo sul testo, secondo Natascia Pane – che dell’editing si occupa personalmente per la Contrappunto – si arriva ad agire anche sull’autore. Il lavoro sulla parola ha una funzione di rinnovamento nello stile e le è capitato non di rado che, in contemporanea all’editing di un testo, l’autore seguito cominciasse a scrivere un nuovo romanzo completamente diverso. Migliore, anche.
I testi, continua Deborah Fasola, vengono considerati sia dal punto di vista della grammatica che da quello strutturale, seguendo trama e stile, evidenziando i punti di forza e potenziando i “momenti” più deboli dell’intreccio.

deborah-fasola-2

Deborah Fasola

Una delle normali difficoltà, secondo Andrea Malabaila, sta nel mantenere un modo costante nella storia: « è più facile trovare una storia che parte bene e poi si perde, rispetto a una storia che parte male e poi si riprende.» Se questa considerazione vale per la lettura e l’approvazione di un testo, visto che spesso in redazione leggeranno solo le prime pagine per valutare un tutto, è importante che a un incipit interessante segua un romanzo che mantiene le promesse. Qui il detto “chi ben comincia è a metà dell’opera” non vale. L’editing serve a rendere omogenea la narrazione e a fare di una storia ben scritta un romanzo con una marcia in più.
È un lavoro durissimo. Un po’ perché per l’autore vedere dei difetti che non aveva considerato è sempre un piccolo dolore, un po’ perché il lavoro sulla parola è un lavoro sull’anima stessa dello scrittore. Cambiare il modo di esprimere le proprie sensazioni attraverso le parole e i punti di vista di un personaggio può cambiare il modo stesso in cui l’autore le vivrà.
Un lavoro lungo, perché a volte l’autore non trova altre parole oltre a quelle che ha usato per definire la sua storia.
In alcuni casi questo lavoro di editing viene svolto dopo l’accettazione del manoscritto da parte di un editore, ma c’è più di un modo: attraverso un editor freelance come Deborah Fasola, che alterna la scrittura dei suoi romanzi al lavoro con altri autori, felicissima di farlo; oppure passando per l’agenzia, come nel caso di Contrappunto, che presenterà agli editori un lavoro più curato e che necessita di un minor lavoro successivo.
In ogni caso, resta uno dei lavori più utili se si vuole scrivere davvero. Perché poi le parole restano, il più delle volte, incollate alla mente dei lettori. O almeno si spera.