Isabel Allende incontra il suo pubblico…
Sorridente, allegra, fortemente empatica e ironica. Isabel Allende ha saputo conquistare con la sua simpatia il pubblico torinese. Un dibattito tanto atteso e voluto, un incontro importante ed interessante, che ha coinvolto il Salone del Libro, il Circolo dei Lettori e il Centro Congressi Lavazza.

Aspettando il Salone

Isabelle Allende. Ph. Luigi De Palma

Presentata da Rosella Postorino, che ha introdotto l’ultimo libro della scrittrice cilena Lungo petalo di mare, Isabel Allende ha saputo emozionare ed entusiasmare il pubblico in sala. E non si è limitata a rispondere alle domande della scrittrice calabrese, anzi, svincolandosi con eleganza e sagacia ha voluto sottolineare il suo forte amore per la libertà, anche espressiva e comunicativa.

Aspettando il Salone

L’ultimo libro di Isabel Allende è un viaggio quasi epico. Integrazione e resistenza, passione ed amore, storia e memoria si mescolano con le vicende dei due protagonisti principali, il medico Victor e la pianista Roser. Dopo diverse vicissitudini i due catalani, grazie al piroscafo Winnipeg, preso a noleggio da Pablo Neruda, per salvare più di duemila spagnoli, riescono a rifugiarsi in Cile.

La Guerra civile spagnola, la dittatura franchista e la storia europea del 1939 fanno da corollario. In realtà il vero protagonista è l’uomo: l’uomo di sempre, l’uomo aggredito dal presente e dal passato, inerme, disarmato e violato, l’uomo che, attraverso le proprie vicende e lotte personali, cerca di ritrovare un’identità e una memoria, in un mondo continuamente frustrato e sconvolto da conflitti bellici discutibili e inumani.

Aspettando il Salone

Isabelle Allende. Ph. Luigi De Palma

Lungo petalo di mare e neve“, verso di una poesia di Pablo Neruda, con il quale il poeta descrive la terra cilena, diventa il titolo di un destino, di una patria e di un futuro: quello di ogni essere umano che è alla ricerca di qualcosa di bello, assoluto, eterno, certo.

Tutto parte dal racconto di un sopravvisuto, conosciuto dall’autrice. E diventa subito storia, perché „ la storia di ognuno di noi – afferma Isabel Allende – tesse e in-forma la storia dell’umanità. Il nostro passato diventa presente e il nostro presente è già futuro. Non possiamo e vogliamo prescindere da ciò. E‘ l’unico modo che abbiamo per sentirci vivi e per continuare a sperare“.

Anch’io ho conosciuto l’esilio – sottolinea Isabel Allende – e so che cosa significa non avere un’identità, aggrapparsi al passato per costruire un futuro, riscoprire il valore della memoria, per continuare ad esistere. Sapere come riscattarsi, dando un senso al dolore“.

Le parole della scrittrice cilena scorrono come un fiume in piena e lasciano solchi profondi nell’animo dei presenti.

Non si può rimanere indifferenti e pensare che sia solo una bella storia – afferma Isabel Allende – anche perché le guerre non sono mai belle. Ma ognuno saprà trovare attraverso queste pagine il suo destino e scriverà un’altra bella storia, anche d’amore“.

Con forza e tenacia la scrittrice cilena presenta in modo costruttivo una vicenda devastante, perché alla fine rinasce l’ottimismo, quel guardare oltre che illumina la vita e dà senso alla coscienza.
Un ottimismo contagioso, vincente ed avvincente!

Maria Giovanna Iannizzi

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