Venire a sapere, con colpevole ritardo, di una manifestazione singolare per taglio, messaggio e criterio, è cosa triste. Rimediare è l’unico strada percorribile, a nostro discapito il fatto che si svolga in un piccolo paese delle Langhe da cui le notizie arrivano rade e frammentarie.

Stiamo parlando di “Verduno Atelier”, un’idea di Eugenio Pini, fotografo e regista che a Verduno vive e lavora e che ci ha raccontato come è nata l’idea di aprire gli atelier, luogo magico per antonomasia, di artisti che in quel paese hanno scelto di vivere e lavorare, circondati da colline rigate come pagine di un quaderno da nobili vitigni.

Verduno Atelier

 

Verduno è, per inciso, un piccolo paese di collina, non distante da Alba, a vocazione prevalentemente agricola, che si è sempre tenuto un po’ in disparte nella corsa al turismo enogastronomico che ha caratterizzato il territorio di Langa negli ultimi anni. Attitudine che in qualche modo ne ha preservato un certo spirito antico, ruvido. O forse a me piace vederlo così, ci confida Eugenio Pini.

Come è cominciato questo progetto ?

Verduno Atelier nasce ufficialmente nel settembre del 2017. Ma è in realtà un qualcosa che prende forma nella mia testa molto tempo prima, in particolare ad ogni ritorno dalle mie visite annuali ai Rencontres d’Arles, uno dei più importanti e longevi festival di fotografia europei.

La loro formula fatta di esposizioni di alta qualità, attentamente curate e diffuse sul territorio cittadino in case private disabitate, chiese, magazzini industriali, supermercati non manca mai di sorprendermi, affascinarmi ed ispirarmi. Non solo me naturalmente, il modello Arles è stato ripreso e declinato in molti modi, ma insomma, ogni volta rientrando la sensazione che dalle nostre parti si potesse tentare, fatte le dovute sostanziose proporzioni di budget e contatti, qualcosa di simile era piuttosto forte. Per fortuna poi passava. Almeno fino al 2017, anno in cui pensai che sarebbe stato divertente aprire per uno o due giorni al pubblico il piccolo studio di fotografia e stampa che ero riuscito a ricavare nella vecchia casa di Verduno.

Verduno Atelier

Studio di Francesco Brero

Insomma, nel 2017 decisi di aprire il mio studio al pubblico, ma, forse sapendo quanto certi miei propositi siano labili, pensai di coinvolgere nella cosa anche Carlos Matter, un artista svizzero che molti anni fa comprò una casa a Verduno e vi realizzò un grande studio nel quale poter lavorare. Accettò con piacere, ci mise del suo e a quel punto il progetto prese il via ed io non potei più tirami indietro. Da due a tre il passo fu breve, e presto si aggiunse a noi anche Henri Spaeti (ammettiamolo, la Langa è una piccola colonia svizzera) che in paese anni prima aveva addirittura tentato l’esperimento di una apprezzata galleria d’arte.

Verduno Atelier

Studio Henri Spaeti

Ed arrivò infine Francesco Angelo Brero, alle prese con legni, tele e macchine fotografiche nella grande ed affascinante casa/studio di famiglia.

La formula non era certo uguale a quella francese, ma l’intenzione c’era. Valorizzare il nostro lavoro, permettere di scoprire e visitare gli spazi nei quali ci rintaniamo creando al contempo un percorso cittadino che permettesse alle persone interessate all’evento di apertura degli studi di apprezzare anche il paese (e, tocca ammetterlo, le sue offerte enogastronomiche).

Verduno Atelier

Studio Carlos Matter

E …?

E, contro ogni nostra ragionevole aspettativa, l’evento suscitò molto interesse.

Nel 2018 replicammo, aggiustando un poco la mira. Complici essenziali il “Real Castello di Verduno”, struttura di storica vocazione culturale ed artistica che, nelle vesti di Elisabetta Buglioni di Monale, ha organizzato ed ospitato importanti mostre nei giorni di Verduno Atelier, “Casa Ciabotto”, sede della Cantina comunale del vino Verduno Pelaverga  ed Arturo Caldi, che lo scorso anno, negli spazi del Palazzo Comunale di Verduno, ha curato un’importante mostra dell’artista britannico David Tremlett.

Verduno Atelier

Studio di Eugenio Pini

Così arriviamo al 2019 e alla terza edizione 

Quest’anno, terza edizione, la formula dei quattro studi aperti nei pomeriggi del fine settimana di sabato 14 e domenica 15 settembre, resta invariata. Una mostra dell’artista ed illustratrice Elisa Talentino inaugurerà al Real Castello alle ore 16.30 del sabato e la stessa sera, alle 19.30, nella Biblioteca di Verduno avrà luogo la presentazione dell’ultimo libro di Sandro Campani, “Il giro del Miele”, pubblicato per i tipi di Einaudi.

Prospettive per il futuro ?

L’intenzione per il futuro è avvicinarci di più a quella visione originaria, un’offerta artistica e di spazi più ampia, ma sempre strutturata e di qualità, in grado di essere occasione di scambio e confronto tanto per chi presenterà i propri lavori che per chi vorrà venirli a scoprire.

Chi può approfitti della temperatura, della luce lunga e color madernassa di fine estate, del fatto che una gita in Langa per una volta non sorprenda solo il palato ma avvicini all’arte e agli artisti.

Info: http://verdunoatelier.com

 

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