Tempo di fakenews o così sembra. Le false notizie sono divenute notizie come parlare di fakenews è a sua volta notizia.
Un piccolo vortice che è difficile immaginare possa minimamente scalfire lo scetticismo insito nel lettore italiano, una distanza, un disincanto dal senso del vero che dal tempo dei sofisti non ci ha più abbandonato.
Avvezzi alle panzane di marzapane dei politici, degli annunci impossibili e, rubando a De André “Prima pagina venti notizie ventuno ingiustizie e lo Stato che fa, si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità“, ecco abituati a questo, la sensazione che la veridicità di una notizia, la controprova della qualità di una fonte, il famoso check in, ossia la verifica, passino in secondo piano e la ritrosia del lettore a far affidamento agli organi d’informazione si confermi come la possibile strategia vincente.

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Per rimediare alle balle spaziali per esempio, La Stampa, ha aderito al Trust Project, iniziativa nata all’Università di Santa Clara tre anni fa, fondata da un gruppo di editori internazionali e sostenuta fin dagli esordi da Google; peccato che proprio Google sia tra i più invischiati nelle news dubbie, non perché le scriva ma perché ne consente l’accesso.
Sicuramente in buona fede, La Repubblica il 17 di questo mese sull’edizione di Ferrara, pubblicava un articolo su un clarinettista professionista che mentre veniva operato al cervello da sveglio solfeggiava, indicando che questo tipo di operazione veniva eseguita per la prima volta.
La risposta, suonata a gran cassa, non si è fatta attendere.
La Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, ha immediatamente fatto diramare questo comunicato in cui: auspica che nel settore della Salute si dia una minore attenzione alla spettacolarizzazione e vi siano interventi anche istituzionali che diano  una maggiore rilevanza alla autenticità  ed alla realtà dei dati scientifici. I cittadini e la stampa hanno, come punti di riferimento, per poter essere correttamente informati: il sito del Ministero della Salute, le società medico-scientifiche e l’ Ugis – Unione nazionale Giornalisti Scientifici. In merito ad esempio alla recente notizia  al link http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/11/17/news/ferrara_operato_di_tumore_al_cervello_mentre_suona_il_clarinetto-181359687/ si rende noto che in Italia tali operazioni si svolgono dal 2001.
Forse non aveva tutti i torti Giorgio Gaber quando in una canzone dedicata al mondo dell’informazione cantava,
E guardando i giornali con un minimo di ironia
li dovremmo sfogliare come romanzi di fantasia
che poi il giorno dopo e anche il giorno stesso
vanno molto bene per accendere il fuoco
o per andare …”

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