Hanno ricevuto il WordPress Photo, il Premio Pulitzer e la Robert Capa Golden Medal; per i non addetti obbligatorio specificare che sono tra i più importanti riconoscimenti nel campo della fotografia.

Nel 2015 questi affermati fotografi hanno dato vita alla MeMo Factory, uno spazio di 200mq situato ai Docks Dora di Torino. Il loro intento è di creare una nuova piattaforma di sviluppo e formazione con un centro espositivo di respiro internazionale. La MeMo Factory dovrebbe aprire i propri spazi al pubblico intorno alla fine di ottobre, con un calendario di attività per i professionisti del settore dando altresì occasione al pubblico per riflettere insieme sugli sviluppi della storia contemporanea.

Tra i fondatori troviamo: Manu Brabo, José Colón, Diego Ibarra Sánchez, Guillem Valle e il torinese Fabio Bucciarelli, tutti hanno alle spalle importanti lavori con testate ed agenzie internazionali, fondando la cooperativa Memo hanno deciso di unire le forze per sviluppare nuove forme di comunicazione conservando un’idea etica del giornalismo. Ad oggi MeMo ha realizzato e sta realizzando diversi progetti come ad esempio: MeMo Mag, MeMo Masterclass, MeMo Factory e il RISC Training course.

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Per la prima volta in Italia e a Torino si svolgerà il primo RISC Training course, dal 26 al 29 luglio presso la sede di MeMo ai Docks Dora. Il RISC è l’acronimo di Reporters Instructed in Saving Colleagues, ed è un training gratuito, finanziato tramite donazioni, destinato a giornalisti e fotoreporter freelance che operano in aree di crisi e zone di guerra.

Il training forma i partecipanti con nozioni tecniche accompagnate da esercitazioni pratiche e simulazioni di conflitto per permettere loro di crearsi un “kit di pronto intervento” utile nell’affrontare le situazioni di pericolo, che spesso si trovano a fronteggiare nel loro lavoro, e per proteggere la loro incolumità e quella dei colleghi.

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Ventiquattro i partecipanti al RISC – giornalisti e fotoreporter italiani e stranieri – approfondiranno diversi focus, tra lezioni frontali e prove pratiche, che si ispirano ad alcuni studi realizzati dalla Us Military Research: dall’apprendimento di elementi di anatomia, alla diagnosi di particolari malattie o sintomi di alcune patologie come l’infarto, alle tecniche di prevenzione, dagli elementi base del primo pronto soccorso, a cosa fare in caso di ferita da arma da fuoco per se stessi e per i colleghi fino a come gestire lo stress post traumatico a cui spesso sono soggetti i reporter di guerra

Previste per venerdì 29 delle simulazioni di conflitto, all’interno e all’esterno della sede di MeMo, dove i partecipanti si troveranno nelle condizioni di mettere in pratica le nozioni acquisite nelle precedenti giornate di training: fumogeni, armi finte, feriti (manichini a grandezza naturale), scontri e tafferugli dove i partecipanti si metteranno alla prova fisicamente e psicologicamente per proteggere e soccorrere se stessi e i colleghi.

Dal 2012 ad oggi si sono tenuti training formativi a New York, Londra, in Kosovo, i Ucraina ed in Kenya, 264 giornalisti freelance hanno ricevuto una formazione adeguata. Il RISC è un’organizzazione di beneficenza con sede negli Stati Uniti. Il progetto è nato sull’onda di una tragedia: la morte di due fotoreporter – Chris Hondros e Tim Hetherington a Misurata il 20 aprile 2011 in Libia.  Per Hondros, colpito mortalmente, non ci fu nulla da fare, ma Hetherington, ferito all’inguine da una scheggia, morì dissanguato sul pickup mentre veniva trasportato in ospedale. Nessuno dei colleghi e delle persone presenti in quel frangente fu in grado di intervenire. Il fotoreporter Sebastian Junger, amico di Hetherington, decise quindi di istituire un’organizzazione che, gratuitamente, offra corsi di formazione per giornalisti freelance che operano in aree di crisi affinchè non si ripetano più tragedie come quella accaduta ad Hetherington.

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Il corso nasce soprattutto per i freelance che operano in zona di conflitto, e va a sopperire le conoscenze che un tempo venivano trasmesse all’interno dei quotidiani dove giornalisti esperti e soprattutto assunti, ossia tutelati, potevano formare sul campo le nuove leve.

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