The Floating Piers. 

Christo ci regala una grande emozione: camminare sulle acque del Lago d’Iseo.

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Un giallo dalia intenso ha colorato fino a domenica 3 luglio il paesaggio del Lago d’Iseo suggerendo il percorso da intraprendere per raggiungere a piedi da Sulzano, Monte Isola e il piccolo isolotto di San Paolo.
Si tratta di The Floating Piers il sorprendente progetto ambientale firmato Christo (1935, Gabrovo, Bulgaria), artista di fama internazionale e noto esponente della Land Art, che ha dato l’opportunità, a tutti coloro che hanno avuto il piacere di farlo, di camminare sulle acque del lago d’Iseo.  Per questo egli ha ideato una passerella lunga 3 km e larga 16 metri, realizzata da un sistema modulare di pontili galleggianti, composti da 220.000 cubi di polietilene ad alta densità e rivestiti da circa 100.000 metri quadri di nylon a trama fitta. (Il tessuto riveste per 1,5 km anche le strade pedonali di Sulzano e Peschiera Maraglio).
L’installazione è aperta al pubblico dalle 6 del mattino alle 22 di sera. Dopo questo orario l’accesso è permesso solo a tecnici specializzati che si occupano della manutenzione del tessuto che ricopre la passarella, sensibilmente usurato a causa dell’eccezionale affluenza di visitatori.
E’ un’opera immersiva, a forte impatto tattile e visivo, che dal 18 giugno ad oggi è stata fruita da più di un milione di persone. Dice l’artista: “Mi piace che sia possibile toccare l’acqua, ed è per questo che abbiamo progettato i lati (della passerella) inclinati – come un bagnasciuga. È molto stimolante – sarai sempre invitato a mettere i piedi nell’acqua o a toccarla, e poi naturalmente i bordi saranno sempre bagnati e il colore del tessuto da giallo diventerà di un rosso saturo”.
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E’ il primo progetto che Christo (Vladimirov Yavachev è il nome completo) realizza senza la moglie Jeanne-Claude Denat de Guillebon, che muore nel 2009 e con cui dal 1961 formava il sodalizio artistico Christo & Jeanne-Claude. I due artisti statunitensi sono noti per i loro interventi provvisori di modifica del paesaggio con l’utilizzo di tessuto, che attuano “imballando” monumenti o stendendo lunghi teli in contesti naturali. L’idea di The Floating Piers risale al 1970, ma è solo nel 2014 che Christo ha immaginato che il Lago d’Iseo fosse il luogo più adatto. “Tornare in Italia dopo 40 anni – l’ultimo lavoro romano risale all’imballaggio della Porta Pinciana nel 1974 – è stato meraviglioso – afferma. Conosco il Lago d’Iseo dagli anni ’60. Solo ora ho pensato che Monte Isola è l’isola lacustre più alta d’Europa e che la sua popolazione, circa 2mila abitanti, è obbligata a prendere il traghetto per raggiungere la sponda del lago”.
Così l’artista non solo ha permesso agli abitanti del luogo di recarsi sulla terraferma a piedi, ma ha reso accessibile l’intero territorio al pubblico regalando al Lago d’Iseo attenzione e fama. Il costo del progetto dell’ammontare di circa dieci milioni di euro è stato totalmente finanziato dall’artista grazie alla vendita delle sue opere. Christo e Jeanne-Claude non hanno mai accettato nessun sussidio, finanziamento o sponsorship per i propri interventi artistici, temporanei e pubblici. Il loro intento è stato sempre quello di creare opere d’arte spettacolari, visionarie e totalmente gratuite per i visitatori. The Floating Piers incarna perfettamente l’espressione contemporanea dell’arte e l’importanza che questa attribuisce non solo all’artista, ma in particolare al suo fruitore. Camminare sulle acque emoziona e pone lo spettatore al centro dell’opera. Dopo tante code, polemiche, ritardi, selfies, vip in passerella allo scadere del 16° giorno di vita, l’opera verrà smontata e i suoi componenti riciclati a livello industriale.  Ciascun visitatore porterà con sé il ricordo di un’esperienza vissuta e il piccolo quadratino di stoffa gialla che l’artista ha voluto lasciargli in dono.
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Si potrà tuttavia ancora visitare fino al 18 settembre la mostra Christo and Jeanne Claude. Water Projects, a cura di Germano Celant, allestita presso il Museo di Santa Giulia di Brescia. L’esposizione presenta, in relazione al percorso degli artisti, dal 1961 ad oggi, le diverse fasi progettuali dei sette interventi dedicati all’acqua: dalla loro prima ideazione testimoniata dai bozzetti, allo sviluppo nei disegni, nei collage e nei modelli, fino alla realizzazione concreta, documentata tramite fotografie e video. Da Wrapped Coast, One Million Square Feet, 1968-1969, in Little Bay, Sydney fino a The Floating Piers, 2014-16, Lago d’Iseo, Brescia.

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